Psicoterapia Familiare

 

Dare una definizione di terapia della famiglia è stata, per diversi ricercatori, un’impresa ardua. La famiglia, nella prospettiva sistemica, può essere concepita come sistema interiorizzato di relazioni le cui funzioni psichiche, articolate e complesse, si influenzano reciprocamente: pensieri, affetti ed azioni interagiscono. La famiglia, pertanto, può essere considerata come sistema in evoluzione mediante la reciproca influenza tra i suoi membri.

Il ciclo di vita rappresenta il contesto principale per lo sviluppo dei membri della famiglia. Durante il ciclo di vita familiare, il sistema familiare sperimenta delle transizioni dovute alla crescita e allo sviluppo dei suoi membri (ad esempio dell’adolescenza, dell’uscita da casa dei figli a seguito del matrimonio, del decesso di un genitore o della nascita di un figlio etc). La struttura della famiglia deve adattarsi a questi cambiamenti per favorire una crescita continua, ma quando la famiglia non riesce ad adattarsi, sviluppa rigidi schemi di interazione che impediscono alla famiglia l’esplorazione di nuove alternative.

La Psicoterapia Familiare, si articola intorno alle problematiche dei ruoli, della gerarchia, delle alleanze, e della qualità della comunicazione all’ interno del sistema. La terapia familiare è indicata per chiarire e risolvere qualunque “difficoltà di rapporto” strutturata all’interno dalla famiglia. Col termine “difficoltà di rapporto” si intendono quei problemi dello schema transazionale e dell’interazione reciproca che sorgono tra i membri della coppia o della famiglia, e ai quali tutti, collusivamente o apertamente, contribuiscono. In linea generale, la terapia familiare andrebbe presa in considerazione per il trattamento dei problemi relazionali che coinvolgono tutti i partecipanti in modo vitale e continuo, a livello sia conscio che inconscio. La maggior parte delle famiglie cerca un aiuto, quando emergono disfunzioni in una delle tre zone di tensione nel sistema nucleare: 1) conflitto coniugale, 2) disfunzione di un coniuge; 3) disfunzione di un figlio (Bowen, 1979).

La famiglia viene analizzata attraverso i meccanismi e le risorse che utilizza per organizzarsi di fronte alle difficoltà che la possono mettere in crisi. La psicoterapia familiare ha come scopo quello di lavorare con tutti i membri della famiglia affinché vengano riattivate le risorse del sistema al fine di superare la difficoltà, il dolore, il momento di stallo o di blocco, ed acquisire modalità comunicative, relazionali ed emotive più funzionali all’interno sistema. Quanto alle modalità di trattamento, non pochi psicoterapeuti, (taluni famosi, quali Ackermann e Bowen) conducono da soli le psicoterapie familiari. Altri, più numerosi, lavorano in co-terapia, impiegando, possibilmente, una coppia di co-terapeuti di sesso diverso (Rusconi S., Palazzoli M.S.).

E’ indicata quando: 

1. Il disagio psicologico di uno dei membri ha un impatto molto forte su tutta la famiglia. 
2. E’ il bambino o l’adolescente ad esprimere il disagio
3. Vi è un evento stressante che coinvolge l’intera famiglia
4. Per affrontare i disturbi dell’alimentazione e delle dipendenze in genere.

 

 

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